BALLABIO – Il giorno prima dei funerali di Pino Galbani (totalmente disertati da sindaco e amministrazione di Ballabio), il sindaco di Lecco Virginio Brivio prende carta e penna – anzi mouse e tastiera – e indirizza una breve e mail a tutti i colleghi sindaci del Lecchese, invitandoli a presenziare con la fascia tricolore al rito funebre dell’ex deportato a Mauthausen.
Tra i destinatari, anche Alessandra Consonni.
Ecco in esclusiva la lettera inviata da Brivio a tutti i sindaci la mattina del 27 dicembre (clicca sull’immagine per leggerla al meglio):
Si sa poi come sia andata a finire: molti sindaci sono arrivati alla chiesa di Castello, con fascia tricolore e diversi gonfaloni. Ballabio, paese di nascita e crescita di Galbani, no. La dimenticanza è stata grave, oggi la giunta Consonni ha frettolosamente deciso di intitolare una via all’instancabile testimone delle deportazioni nel lager nazisti. Ma l’assenza ai funerali resta, con tutto il suo peso. Nel comunicare la decisione di deciare una strada a Galbani, il Comune annota che “Il sindaco – che non ha potuto essere presente alle esequie lecchesi di Pino Galbani – desidera comunque commemorare nella nostra Ballabio la figura di questo illustre concittadino…”. Senza spiegare perché una intera amministrazione fosse assente, non solo la Consonni che era in vacanza.
Un assessore, un delegato, il gonfalone, qualunque cosa o persona avrebbe potuto testimoniare la presenza del paese di Pino alle sue esequie.
Una via non cancellerà un episodio che alla luce della e mail di cui sopra non può essere considerata una semplice distrazione.