LECCO – La risposta pare essere arrivata, positiva ma in parte. Il Comune di Ballabio ha chiesto recentemente un aiuto a Palazzo Bovara, domandando “in prestito” un agente di Polizia Locale al municipio del capoluogo. Obiettivo dichiarato, portare a casa se non il famoso terzo vigile (il cui ritorno, dopo il pensionamento anni fa del comandante Sergio Locatelli, era stato promesso in campagna elettorale dalla maggioranza di Alessandra Consonni), quantomeno una sorta di part-time da dodici ore settimanali per supportare il sottodimensionato ufficio dei vigili ballabiesi.
Va ricordato infatti che, a fronte di una media prevista di un agente ogni mille abitanti – dunque a Ballabio ne spetterebbero quattro – non solo la nostra Locale dispone di soli due effettivi, ma manca pure un comandante propriamente detto.
La notizia che circola nei corridoi del municipio di Lecco è che l’esito della richiesta di Ballabio sarà sì positivo, ma per appena otto ore settimanali. Vale a dire meno di un quarto dell’orario di un vigile (36). Se poi quassù arriverà esattamente la risorsa richiesta, una agente specifica, questo è tutto da vedere e appare quasi secondario. In definitiva infatti, si potrebbe dire che da due vigili si passa a… 2,22. La distanza tra questa prospettiva – ancora da confermare – e il terzo se non il quarto agente rimane dunque enorme. Specie in un contesto in cui scatta facile la parola “emergenza” davanti a qualche furto in casa, spiacevole certo ma non tale da far urlare all’urgenza assoluta. Certo, un ufficio con la metà dell’organico necessario, difficilmente può soddisfare le esigenze di un paese grosso e complesso come Ballabio. Anche passando a due vigili virgola qualcosa.